Amici del Volley!
Siamo entusiasti di presentarvi un’intervista esclusiva con Anna Maria Nicolì, giocatrice e Capitano della formazione di Serie D femminile della PACH96. Anna Maria, originaria della Puglia e studentessa all’Università di Chieti, ci racconta parte della sua vita e della sua carriera, del suo trasferimento a Chieti, e di come affronta il suo ruolo di Capitano della squadra.
Non perdete l’occasione di conoscere meglio questa talentuosa atleta e di lasciare un commento per condividere le vostre impressioni!
D: Ciao Anna Maria! Puoi raccontarci come hai iniziato a giocare a Pallavolo, in quali squadre e categorie hai militato, e quanto è grande la tua passione per questo sport?
R: Ho iniziato a giocare a Pallavolo sin da piccola, appassionandomi a questo sport soprattutto grazie agli insegnamenti della mia prima allenatrice. Ho militato in diverse categorie, partendo dalle giovanili, prima divisione, serie D e serie C, fino ad approdare alla Serie D con la PACH96. La mia passione per questo sport è immensa. Mi ha insegnato tanto, a livello tecnico ma soprattutto a livello umano. È un impegno che richiede sacrificio, ma è anche fonte di grandi soddisfazioni. Senza la Pallavolo
non credo sarei la stessa persona di ora. E poi mi ha permesso di fare grandi amicizie.
D: Come ti trovi a Chieti, considerando che sei pugliese e studi all’Università di Chieti? Quali differenze hai notato rispetto alla tua vita in Puglia?
R: Chieti è una città accogliente e, pur essendo lontana da casa, mi sono adattata abbastanza facilmente. Le differenze rispetto al mio paese sono soprattutto a livello di ritmo di vita: qui tutto è un po’ più tranquillo e Chieti è piena di giovani, soprattutto universitari. Ovviamente, la Puglia mi manca, ma ho trovato un nuovo equilibrio a Chieti.
D: Facciamo un passo indietro fino all’ultima giornata della scorsa stagione, quando, dopo mesi di partite e di allenamenti, non siete riuscite a ottenere la promozione in Serie C per un solo set di differenza rispetto alla squadra che si è classificata a pari punti con voi in classifica. A distanza di mesi, quali sono le tue emozioni e quali esperienze pensi di aver maturato?
R: Ripensando a quella giornata, c’è sicuramente un misto di emozioni. È stata una delusione, ma anche un’esperienza che ci ha insegnato tanto, sia dal punto di vista tecnico che psicologico. In quei momenti capisci davvero cosa significa essere una squadra, come affrontare la pressione e come trasformare le difficoltà in motivazione per fare meglio. Quella delusione ci ha spinto a lavorare ancora di più, e sono convinta che ci abbia fortificato come gruppo.
D: Già dall’anno scorso sei il capitano della formazione di Serie D femminile della PACH96. Pensi di essere adatta per questo ruolo? Come affronti questa responsabilità e cosa deve fare un Capitano in campo e fuori dal campo?
R: Essere capitano è una grande responsabilità, ma cerco di affrontarla con umiltà e impegno. Non credo di essere perfetta, ma mi sforzo di essere un punto di riferimento per la squadra, di mantenere alto il morale e di stimolare le mie compagne nei momenti difficili. In campo cerco di aiutare tutte, di comunicare, di mantenere la calma nei momenti più difficili e di motivare il gruppo. Fuori dal campo cerco di mantenere sempre un clima allegro e sereno e di essere disponibile per tutte. Anche perché noi siamo una squadra in campo e fuori dal campo.
D: La PACH96 è partita nella stagione in corso con l’intenzione di tentare la scalata in Serie C. Tu e le tue compagne credete ancora nella promozione?
R: Assolutamente sì! L’obiettivo di salire in Serie C è ancora molto vivo e ci crediamo tutte. Ogni partita è un passo verso il nostro obiettivo, e anche se non sarà facile, siamo determinate a lottare fino alla fine. La squadra è unita e abbiamo la giusta mentalità per raggiungere questo traguardo. L’importante è focalizzarsi su ogni partita e dare il 100%, il resto verrà da sé.
D: Quali differenze hai notato rispetto alla squadra dello scorso anno e allo scorso campionato, e quali avversari ritieni siano i più ostici in questa stagione?
R: Rispetto all’anno scorso, sono cambiate tante cose, che possono sembrare piccole ma in realtà fanno la differenza. Sono arrivate nuove compagne di squadra per rinforzare il roster, mentre altre sono andate via. Abbiamo creato fin dall’inizio un bel gruppo e stiamo lavorando davvero bene, grazie anche al nostro nuovo allenatore Matteo (La Sorda NdR), con cui abbiamo fatto progressi tecnici e tattici rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda gli avversari, credo che Arabona e Campobasso puntino anche loro alla promozione e siano le squadre più difficili da affrontare, ma penso che noi non abbiamo nulla in meno e che anche la nostra sia una squadra da temere. La cosa più importante è concentrarci su di noi e dare il massimo contro chiunque.
D: Puoi fare un bilancio della stagione in corso al termine del girone di andata?
R: Il bilancio è sicuramente positivo. Siamo in una posizione di classifica che ci consente di continuare a lottare per la promozione. Abbiamo avuto qualche difficoltà, come tutte le squadre, ma abbiamo dimostrato di saper reagire nei momenti critici. Credo che possiamo fare ancora meglio, e ogni partita ci dà l’opportunità di migliorare.
D: Quest’anno si nota molto più pubblico al Palazzetto di Colle dell’Ara per incitarvi durante le vostre partite. Sei sorpresa dal crescente interesse che si vive in città per la Pallavolo?
R: Sono molto felice di vedere più pubblico al palazzetto. Non me lo aspettavo, ma credo che la PACH96 stia crescendo non solo a livello sportivo, ma anche come realtà locale. È bello vedere che sempre più persone vengono a tifare per noi. Questo ci carica e ci dà una motivazione in più per fare bene.
D: Cosa c’è di diverso nella comunicazione che la PACH96 sta portando avanti rispetto all’anno scorso, e tu e le tue compagne ne siete contente?
R: Quest’anno c’è una comunicazione più aperta e con maggiore visibilità sui social, e in generale una gestione più professionale dell’immagine della squadra. Io e le mie compagne siamo molto contente di questo cambiamento, perché ci aiuta a sentirci maggiormente parte di un progetto che va oltre il campo da gioco.
D: Infine, cosa significa per te il motto “SPAKKA!” e come lo interpreti nel contesto del tuo ruolo di Capitano della squadra?
R: “SPAKKA!” è il nostro grido di battaglia, il nostro modo di dire che siamo pronte a dare tutto in campo, senza paura, senza limiti. Come Capitano, lo interpreto come un invito a lottare sempre, a non arrendersi mai, e a dare il massimo in ogni situazione. È una mentalità che ci rappresenta, perché solo con questo spirito possiamo raggiungere i nostri obiettivi.
Un sentito ringraziamento ad Anna Maria Nicolì per il tempo che ci ha dedicato e per aver condiviso con noi il suo prezioso bagaglio di esperienze e conoscenze. La sua dedizione e il suo entusiasmo sono una fonte di ispirazione per tutti noi.
FORZA PACH96! SPAKKA!
